Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, torna anche la “diplomazia del golf”. Sulla scia dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, che riuscì a stabilire un ottimo rapporto con il tycoon nel corso di svariate sessioni di golf,
il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha ripreso ad allenarsi dopo anni di pausa per avviare al meglio i primi incontri con il nuovo presidente degli Stati Uniti. La speranza è quella di riuscire ad “ammorbidirlo” sul campo da golf circa alcune affermazioni fatte in campagna elettorale e che hanno destato preoccupazione nel Governo sudcoreano.
Il 63enne Yoon, che secondo quanto raccontato dai suoi collaboratori non si cimenta nel golf da alcuni anni, ha deciso di ricominciare ad allenarsi in vista del suo prossimo viaggio negli Stati Uniti. “Per facilitare le conversazioni”, il presidente Yoon “deve saper colpire bene la palla”, ha affermato in un briefing un funzionario dell’ufficio presidenziale.
Il quotidiano Kyeongin Ilbo ha raccolto la testimonianza di un ex compagno di gioco di Yoon negli anni ’90, che ha raccontato di un presidente sudcoreano ottimo giocatore di golf già all’epoca.
Da parte sua Trump, che possiede diversi campi da golf negli Stati Uniti e all’estero, è un grande appassionato e si vanta spesso dei suoi risultati sui social. In una conferenza stampa, Yoon ha previsto che ci sarà una “buona chimica” tra lui e Trump, essendo entrambi arrivati ai vertici della politica da outsider. Infatti, prima di essere eletto presidente nel 2022, Yoon era un pubblico ministero.
I leader mondiali hanno provato, con risultati alterni, a costruire legami personali con Donald Trump attraverso il golf. Tra questi spiccava appunto, lo scomparso Shinzo Abe, che giocò con Trump in più occasioni e gli regalò un set di mazze d’oro.
Così, con la “diplomazia del golf” il presidente sudcoreano cercherà di convincere il tycoon a rivedere alcune delle promesse fatte in campagna elettorale come quella di far sborsare agli alleati asiatici una quota maggiore di spese per la loro protezione, e ha ventilato l’adozione di dazi per ridurre il deficit commerciale degli Usa.
Nel timore che il nuovo presidente possa effettivamente portare a termine quanto promesso, il ministero degli Esteri sudcoreano ha pubblicato un post su X intitolato: “La Corea è importante per gli Stati Uniti”, includendo dettagliate statistiche sui contributi economici di Seul a Washington.
Nel post viene sottolineato che la Corea del Sud ha creato 470.000 posti di lavoro negli Usa, offrendo “il salario annuale più alto” tra gli investitori asiatici nel paese. La Corea del Sud è inoltre un “importatore chiave di armi statunitensi” e spende “il 2,8% del Pil” per la difesa.
Insomma, le premesse sono tutt’altro che rosee, e la speranza è quella che la “forza del green” ammorbidisca le posizioni dei due leader.
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