Il gruppo European Tour è diventato il primo tour di golf professionistico ad annunciare il proprio impegno per l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica, diventando firmatario dello “Sports for Climate Action Framework” delle Nazioni Unite e dell’impegno “Framework’s Race to Zero”. Lo Sports for Climate Action Framework è stato creato dalle Nazioni Unite per consentire alle organizzazioni sportive e alle loro parti interessate di affrontare il cambiamento climatico attraverso una serie di cinque principi:
Intraprendere sforzi sistematici per promuovere una maggiore sostenibilità ambientale; Ridurre l’impatto globale sul clima; Educare all’azione per il clima; Promuovere un consumo sostenibile e responsabile; Promuovere l’azione a favore del clima attraverso la comunicazione.
L’impegno Race to Zero prevede invece che tutti i firmatari si impegnino a ridurre le emissioni dirette del 50% entro il 2030 e a raggiungere lo zero netto entro il 2040. L’impegno del gruppo European Tour a promuovere il golf in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, sarà uno dei punti chiave di “Golf for Good”, assicurando che il Tour abbia un impatto positivo a lungo termine sui campi, sui Paesi e sulle comunità che raggiunge.
“Il DP World Tour del gruppo è un marchio globale con milioni di appassionati, quindi abbiamo la chiara responsabilità e l’opportunità di utilizzare le nostre piattaforme nel modo giusto – ha spiegato Keith Pelley, Chief Executive del gruppo European Tour – Il nostro impegno “net zero” dimostra che, attraverso Golf for Good, siamo seriamente interessati alla responsabilità ambientale e al ruolo che possiamo svolgere. Il nostro staff e la nostra leadership, sotto la guida del nostro responsabile della sostenibilità, sono determinati a garantire il pieno rispetto di tutti i nostri impegni e apprezziamo il supporto dei nostri partner e consulenti esperti per aiutarci a farlo. Naturalmente, invitiamo anche i nostri partner e stakeholder a unirsi a noi per realizzare un cambiamento efficace”.
Attualmente sono già in corso piani di attuazione dettagliati che riguardano la governance, le operazioni, i tornei, le sedi, i media e la tecnologia, le comunicazioni e le partnership. Gli indicatori di performance della sostenibilità e le emissioni di carbonio vengono monitorati in tutti gli aspetti delle operazioni del Tour attraverso nuovi meccanismi interni e strumenti forniti dalla GEO Foundation for Sustainable Golf.
“Il quadro di riferimento per l’azione a favore del clima è quello di portare lo sport a emissioni nette zero entro il 2040, in linea con il mantenimento dell’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi – ha sottolineato Lindita Xhaferi Salihu, responsabile delle Nazioni Unite di Sports for Climate Action – Non si tratta di un’impresa facile o di poco conto, ma per salvaguardare il futuro dello sport, dobbiamo tutti unire le nostre mani e i nostri sforzi per vincere la corsa contro il cambiamento climatico. Non vediamo l’ora di lavorare con il Tour e con gli altri firmatari per dare il via all’azione per il clima e raggiungere gli ambiziosi obiettivi che abbiamo fissato per la comunità Sports for Climate Action”.
E proprio nell’ottica di una maggiore sostenibilità, e per offrire il proprio contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, il Parco di Roma Golf Club sta analizzando le diverse possibilità di approvvigionamento energetico in autoproduzione in modo da poter soddisfare il fabbisogno di energia in maniera completamente autonoma e meno impattante sull’ambiente.
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